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al testo di Gil
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Occorre accettare la mutezza del tempo Il silenzio dei giorni a tormento dei sensi Il vagheggiamento di un desiderio remoto Che appare solo ora luminescenza D'un vano viaggiare di possibili stasi. Resta l'aria fresca d'un mattino Rapito al sole d'agosto inoltrato, in fondo Un'antica evidenza ad origine del mondo Ed io e te, rimasti distanti e feriti Da un sentimento che, al pari dell'aria, Muove la vita all'amore e al calice amaro Di un'incolmabile assenza di mani Ed intime carezze.
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